17/06/2010

Beati i mansueti


Beati i mansueti, perciocchè essi erederanno la terra”.

 

Nell’invito che Gesù fece ( Matteo 11:25-30 ) disse: “Togliete sopra voi il mio giogo, e imparate da me, che io sono mansueto, ed umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre”. Mansuetudine segue al far cordoglio. L’invito di Gesù è ai travagliati ed aggravati, a quelli cioè che riconoscono la loro condizione. Il Signore vuole che entriamo nella sua scuola per avere riposo alle anime nostre: ma ciò otteniamo imparando la lezione che egli è Mansueto ed Umile di cuore. Contemplando Lui diveniamo anche noi mansueti ed umili. Mansueti perché umili di cuore.

 

 

La povertà in ispirito lavora in segreto; la mansuetudine è l’effetto che si manifesta fuori. Una balia che alleva teneramente i bambini ci dà un’idea della mansuetudine.

Mansuetudine, dunque, è il contegno esteriore di come appariamo agli altri. È una forza di attrazione, per cui quelli che si avvicinano non hanno paura di noi, e neppure sentono ripugnanza, ma sono anche disposti a rivelarci le proprie miserie. La mansuetudine vera attira, senza che altri sappiano ragione. Le donne presentavano i bambini a Gesù; i peccatori ed i pubblicani si accostavano per udirlo. Era la forza della mansuetudine, la quale, a sua volta, era conseguenza della umiltà di cuore.

 

 

È vero che non possiamo definire la umiltà di Gesù allo stesso modo che abbiamo definito la povertà in ispirito. Diveniamo poveri in noi stessi quando scopriamo il nostro nulla: Gesù Cristo è umile di cuore perché Lui si fece di nessuna reputazione. Egli non presentò se stesso, ma il Padre; il povero in ispirito presenta non sé, ma Gesù Cristo. In questo senso le due qualità si somigliano.

Ai mansueti è promesso che “possederanno la terra”. Senza le parole di Gesù nell’invito ai travagliati ci sarebbe impossibile capire in che consiste il possedere la terra, perché questo mondo viene invaso dai superbi. Varie spiegazioni possono darsi, ma non sono soddisfacenti.

 

 

La più ragionevole è quella contenuta nell’invito di Gesù, che promette “riposo alle anime”. Si noti che le parole “anime vostre” si riferiscono alle nostre condizioni e rapporti durante la vita terrena. Il pellegrinaggio è pieno di conflitti ed amaritudine. La sola maniera di vivere tranquilli ed in pace è di bandire da noi ambizioni e pretese. È affermazione che pare, ma non è assurda, che ricco non è colui che possiede, ma quegli che riduce al minimo i suoi bisogni. Vince, non colui che lotta, ma quegli che non desidera contrastare ed è pronto ad occupare l’ultimo posto. San Giovanni insegna che è la fede che vince il mondo. Cioè, non l’afferrare le cose terrene ma il rinunciarle; guardando al cielo è vittoria.

 

 

Il mansueto possiede tutto il mondo perché non si cura del mondo e non lotta. Questo linguaggio è strano all’uomo non ancora nato di nuovo. Tutto che si riferisce al regno dello spirito è per lui una pazzia. È impossibile capire ed accettare il linguaggio di Gesù Cristo se accarezziamo il cuore e la mente carnale.

Il mansueto così divenuto perché fa cordoglio ed è povero in ispirito, tiene l’anima in pace; nella sua pazienza è sereno. Pure non avendo nulla, egli è contento, perché in Dio possiede tutto.

                                                                                    G.P

 

 

 
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